Monumenti

Il Faro della Vittoria venne costruito negli anni Venti del Novecento dall'architetto Arduino Berlam. Sorge sul colle di Gretta, sui resti di un bastione dell'antico forte austriaco, risalente a metà dell'Ottocento. Il Faro venne edificato con lo scopo di guida, ma anche come monumento in memoria dei caduti in mare durante il primo conflitto. Venne inaugurato nel 1927 da Re Vittorio Emanuele III. Alla base del Faro si trovano una gradinata e il basamento del torrione austriaco. Nel punto di raccordo tra il bastione e il corpo cilindrico del faro vero e proprio è collocata l'ancora del cacciatorpediniere Audace, nave italiana che attraccò al porto di Trieste nel 1918. L'ancora è sormontata dalla statua raffigurante un marinaio, a simboleggiare tutti i marinai, progettata dallo scultore Giovanni Mayer. Il cilindro del Faro si allarga poi a creare un ballatoio nel quale è collocata la lanterna, protetta da una struttura in bronzo e coperta da una cupola di bronzo. Il Faro culmina con la statua in rame rappresentante la Vittoria Alata, anche questa progettata da Giovanni Mayer. Sul basamento si trova l'iscrizione Splendi e ricorda i caduti sul mare, che rende esplicita la funzione commemorativa del monumento.

L'Arco di Riccardo è databile intorno alla metà del I sec. d.C., ed è probabilmente una delle porte che s'aprivano nelle mura della città fatte costruire da Ottaviano nel 33 a.C.
Il nome "Arco di Riccardo" è una deformazione dialettale della parola latina cardo, una delle due vie principali di ogni città romana.
Lo scavo condotto nel 1913 permise di liberare dalle case il piedritto occidentale, e di mettere in luce nell'area adiacente una serie di vani, tra cui uno absidato, che grazie ad epigrafi rinvenute nei pressi fu interpretato come tempio di Magna Mater.

Di fronte all'entrata principale della stazione ferroviaria si trova piazza della Libertà, al cui centro è stato collocato il monumento dedicato a Elisabetta d'Austria (nota ai più con il nome di Sissi): tale monumento, realizzato parte in bronzo (la figura dell'imperatrice) e parte in marmo di Carrara ("allegoria delle arti e della natura" e "omaggio del popolo alla sovrana"), fu realizzato alla fine dell'ottocento con i fondi raccolti spontaneamente dalla cittadinanza, affranta per la morte dell'amata Sissi.